Vedere la silhoutte del castello di Rivalta mentre si attraversa il ponte sul fiume Trebbia incorniciato dalle pennellate di un tramonto estivo o paludato dalle nebbie lattiginose di una pianura che lascia il passo alle prime colline, offre già di per sé uno spettacolo, è puro cibo per gli occhi, richiama il clima della fiaba.
Nel varcare l'arco d'ingresso al borgo si percepisce l'accogliente abbraccio del cinto murario e l'equilibrio misurato dello sviluppo architettonico di un gioiellino di quasi mille anni mantenuto e restaurato con grazia e gusto.
L'uso del sasso, del legno, la presenza dell'edera, i portoncini d'ingresso delle casette, l'acciottolato dei vicoli, l'austerità del cancello che prelude al castello, lo squarcio del parco, il torrione e lo sbatacchiare della bandiera del castello, la presenza imponente e rassicurante della torre , donano al luogo una dimensione magica in cui il visitatore perde piacevolmente la cognizione di tempo e spazio.
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